Dal 3 giugno al 6 luglio 2024, Caffé Pedrocchi
Project Location, Valle D’Aosta, ITALY
Il rapporto tra l’essere umano e la caccia si perde nella notte dei tempi. Carola è la prima ragazza della sua famiglia ad avere la licenza di caccia ed è una delle pochissime cacciatrici della Valle d’Aosta: solo il 2% dei cacciatori infatti è rappresentato da donne.
Oggi la caccia è profondamente cambiata rispetto al passato: in Valle d’Aosta si tratta di caccia di selezione, monitorata e gestita dall’Assessorato all’Agricoltura e alle Risorse Naturali, dal Comitato per la Gestione Venatoria e dalle Guardie Forestali, a tutela della biodiversità.
Per Carola, la caccia è una delle possibili naturali chiusure del cerchio della vita; la sua scelta è quella di inserirsi come parte attiva della catena alimentare, accettando il suo ruolo di predatore, al contrario dell’enorme numero di persone che consuma regolarmente carne senza procurarsela personalmente e senza una reale consapevolezza.
Per procacciarsi della carne la conoscenza del territorio in cui si caccia è fondamentale. Gli errori potrebbero avere un prezzo altissimo, sia per l’animale che per il cacciatore. Carola ha una dieta onnivora, ma il suo consumo di carne è limitato a quella degli animali che caccia: cervi, camosci e caprioli. Questa scelta, oltre ad avere un’etica precisa, pone l’accento sulla consapevolezza con cui Carola opera. Il ruolo di cacciatore per Carola è la posizione naturale dell’essere umano, legata ad abitudini, rituali precisi e alla ciclicità delle stagioni, così come succede per la vita nel bosco: anche l’Uomo è un animale e in quanto tale dipende anch’egli dalla natura.
Erika Pezzoli
Diana Bagnoli – Fotogiornalista torinese, studia fotografia a Barcellona dove inizia a dedicarsi al ritratto e al reportage, interessata a tematiche sociali e ambientali. Nel 2009 è Photographer of the Year ai FIOF Photography Awards, da allora lavora come story-teller, dando voce a contesti marginali e cercando storie di vita inedite e d’attualità. Tra il 2015 e il 2019 ha portato avanti un lavoro sui mistici nel mondo e documentato le loro culture indigene e, nel 2020, ha ricevuto il COVID-19 Emergency Fund dalla National Geographic Society per raccontare la Brigata di medici cubani in Italia e successivamente a Cuba. Ha collaborato con diverse ong tra cui Amref Health Africa e NPH ad Haiti e ha pubblicato i suoi lavori su testate internazionali come The Guardian, The Washington Post, GEO Magazine, National Geographic, Elle. Il suo lavoro è stato esposto in diversi paesi, tra cui Francia al Visa Pour L’Image 2020, New Delhi durante l’Indian Photo Festival e a Lodi per il Festival della Fotografia Etica nel 2019.