Dal 23 marzo al 18 maggio, Caffè Pedrocchi
Project Location: Delta del Po, Italy
In Italia, l’equità di genere nel XXI secolo varia di regione in regione, e talvolta anche negli spazi tra casa e lavoro. Nel settore della pesca, nel Sud Italia, è quasi impensabile che una donna peschi. Gli uomini vanno in mare e le donne restano a casa. Mentre in regioni come la Toscana, parlando con vecchi pescatori, si sente dire che avere donne in barca porti sfortuna. In questo groviglio di cultura, tradizioni e patriarcato, tre generazioni di pescatrici del Delta del Po hanno fatto parte della forza motrice economica che ha sollevato le loro famiglie e la regione. L’area del Delta del Po, dove scorre il fiume più lungo d’Italia, era una regione povera. Alla fine degli anni ’80 una grande crisi nel settore tessile esacerbò ulteriormente le cose. La crisi portò ad una massiccia perdita di posti di lavoro, soprattutto per le donne, molte delle quali lavoravano nei laboratori. Negli stessi anni della crisi dell’industria tessile furono piantate le vongole. La pesca di queste divenne la strada per la ripresa della regione e dell’economia. In una rottura con la tradizione e con il passato, le donne precedentemente impiegate nelle fabbriche tessili si dedicarono alla pesca insieme agli uomini. Oggi quasi la metà dei pescatori sono donne. Qui, è comune vederle possedere barche, pescare e lavorare duramente come qualsiasi uomo. Le mattine d’inverno sono difficili da affrontare. Si esce nel buio, e il freddo pungente contrasta il calore sul viso, ancora tiepido per il tepore domestico. Queste donne non possono permettersi di avere sonno perché la nebbia le circonda e potrebbe essere pericoloso durante la guida della barca; scendono in acqua e il contatto con il gelo è attenuato dalla tuta, che ripara il loro corpo, ma non le mani e il viso, che difficilmente si abituano a sentire tanto freddo. Quando tornano a casa, dedicano il resto della giornata alla loro famiglia, con la stessa intensità e impegno con cui pescano.
Lo scopo di questo lavoro è quello di mostrare donne che esemplificano il superamento di stereotipi di genere che tuttora esistono, anche in un paese occidentale avanzato come l’Italia.



Chiara Negrello

Chiara Negrello è una fotografa freelance che vive a Firenze. Nel 2020/21 ha frequentato il Documentary Practice and Visual Journalism Program alla scuola ICP di New York supportata dalla borsa di studio assegnata da Reuters. Nell’aprile 2021 è diventata membro di “Women Photograph” e nell’ottobre 2021 è stata selezionata per l’Eddie Adams Workshop XXXIV.
I suoi progetti si focalizzano soprattutto su temi sociali e sono stati pubblicati da testate come: The New York Times, National Geographic, D la Repubblica, MarieClaire, Der Spiegel, Focus e altri.