Dal 2 dicembre 2024 al 7 gennaio 2025, Caffè Pedrocchi
Project Location: MEXICO; USA
Queste immagini fanno parte di un progetto sui nomadi che viaggiano verso i deserti degli Stati Uniti sud-occidentali e del Messico per trascorrere l’inverno al caldo. È un lavoro che esplora il tema del viaggio e del bisogno di molti americani di muoversi costantemente, a volte per poter sopravvivere, nell’America del ventunesimo secolo. Tra novembre e aprile migliaia di nomadi arrivano da ogni parte del paese. Molti decidono di parcheggiarsi nei campeggi pubblici dove gli unici servizi disponibili sono l’acqua e lo scarico delle acque reflue, altri invece preferiscono i resort con piscina, campi da tennis e animazione aperti solo in questo periodo dell’anno. In molti poi ne approfittano per passare la frontiera e andare a rifarsi i denti, gli occhiali o a vedere uno specialista in una delle ottime cliniche messicane che offrono servizi sanitari a prezzi umani. I nomadi negli USA rappresentano una sottocultura grandissima e stratificata che conta persone di tutte le età, provenienti da contesti sociali molto diversi fra loro. C’è chi si sposta per necessità e chi lo fa per passione. Alcuni viaggiano tutto l’anno, mentre altri sono viaggiatori stagionali. Molti dei nomadi che ho incontrato mi hanno detto che la cosa che amano di più di questo stile di vita è la possibilità di conoscere gente nuova a ogni fermata. E che i rapporti tra esseri umani diventano subito più intensi e profondi quando si vive “on the road”. Ho iniziato a scattare “A Warm Winter” nel 2021, il primo inverno che ho trascorso nel deserto. Mio marito e io ci eravamo trasferiti da un quartiere molto denso e gentrificato di Los Angeles a Yucca Valley, una cittadina nel deserto Mojave, alle porte del Joshua Tree National Park. Per capire meglio questo paesaggio, così straniero ai nostri occhi, partivamo in macchina solo con la tenda e i nostri cani nei weekend o appena gli impegni di lavoro ce lo permettevano. È cosi che ho incontrato i primi nomadi. Da più di un anno ci siamo trasferiti in un camper e a noi si è aggiunta anche nostra figlia. Mentre viaggiamo tra California, Arizona, Nevada e parte del Messico, io continuo a interrogarmi su un’idea alternativa di “casa” e “comunità”, grazie al tempo e ai preziosi racconti che mi regalano le persone che trovo sulla strada.
Martina Albertazzi
Martina Albertazzi è una fotografa che vive e lavora negli Stati Uniti e in Italia. La fotografia documentaria è il mezzo con cui, da circa quindici anni, Martina esplora temi sociali e sottoculture. L’uso della luce naturale e i toni molto caldi sono un’altra caratteristica fondamentale del suo lavoro. Nata e cresciuta nella periferia sud-est di Roma, ha passato quasi tutta la vita adulta all’estero e proprio la fotografia le ha permesso di conoscere meglio e documentare le diverse comunità in cui ha vissuto. Martina trascorre il suo tempo negli Stati Uniti spostandosi in camper tra il deserto Mojave e quello di Sonora per lavorare a un progetto, iniziato nel 2021, sui nomadi che durante l’inverno migrano in questa vastissima parte d’America. Quando è a Roma, invece, ama lavorare a storie che le vengono commissionate da giornali e riviste internazionali insieme ad altri progetti personali che hanno come tema principale la sua famiglia. I suoi lavori sono stati pubblicati su The Washington Post, Bloomberg Businessweek, Die Zeit, El País, Robb Report, D La Repubblica e Internazionale.